Tutti i frequentatori del web, soprattutto il pubblico femminile viene costantemente attirato da inserzioni che pubblicizzano indumenti e non solo a prezzi stracciatissimi. Dernier-cri si diceva una volta per questi prodotti all’ultima moda che attraggono compratori urbi et orbi con offerte davvero impagabili tanto sono a buon mercato. Ma voi compratori compulsivi vi siete mai chiesti questi capi che acquistate a prezzi irrisori con quali prodotti vengono confezionati? Le stoffe, le tomaie, le pelli sintetiche. E chi le confeziona? Gente in fabbriche che lavora dalla mattina alla sera senza interruzione (donne, bambini)
Ce l’ha spiegato il servizio andato n onda la settimana scorsa sulla RAI3, con Monica Maggioni, dal titolo “Newsroom” e la sua inviata che hanno seguito il percorso di questi capi nel momento in cui vengono dismessi perché quando acquisti una maglietta a 3 euro la puoi anche gettare, dopo averla indossata, ed acquistarne un’altra di un colore più alla moda della precedente.
Citando Giorgio Armani, in riferimento a queste multinazionali del vestire che sfornano abiti a ripetizione, che ha ribadito il concetto che le collezioni devono essere e rimanere Autunno – Inverno – Primavera – Estate, e non andare oltre. Belle parole, ma le multinazionali della Fashion sfornano capi a ripetizione che poi vanno a finire in quei bei contenitori giallini, a volte, presi di mira da homeless ed immigrati che ne rubano il contenuto per rivenderlo o per utilizzarlo in quei mercatini della monnezza che affollano le metropoli sia italiane che straniere. Un fenomeno preoccupante per le conseguenze relative all’inquinamento e alla salute. Che fine fanno dunque questi ‘rifiuti in stoffa?’ Non ve lo immaginereste mai… finiscono nel deserto di Atacama (Messico) un area ai confini del mondo che è diventata il ricettacolo degli abiti smessi, dove si sono create baraccopoli di gente che utilizza e rivende quegli abiti buttati via, o quando non ne possono fare uso, li bruciano in grandi falò inquinando l’aria che stesso loro respirano..
Concludendo… bisogna che ognuno di noi abbia consapevolezza dei propri comportamenti, e della catena che si sviluppa a seguito del semplice gesto di gettare via qualcosa che non ci piace più.
Aghe