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Teatro Civico 14: la potenza delle belle idee

Data pubblicazione: 13-09-2024
 

È stata una sorpresa e al contempo un’esperienza proficua e coinvolgente la serata in cui il Teatro Civico 14 di Caserta ha presentato la nuova stagione che nasce col titolo “Piccolo Teatro, Grandi Spettacoli.” Il progetto artistico curato dal collettivo Mutamenti composto da Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli, Rosario Lerro, Luigi Imperato e Michele Brasilio, sottolinea, infatti, le grandi possibilità degli spazi con meno di 100 posti, capaci non solo di offrire uno sguardo innovativo sulla scena contemporanea, ma anche di creare percorsi artistici in cui il pubblico è parte integrante dell’esperienza teatrale. E a questa idea si rifà anche la presentazione della nuova stagione che si è svolta attraverso l’incontro diretto con gli artisti: uno speed date teatrale ispirato alle Consultazioni poetiche del Théâtre de la Ville di Parigi in cui 9 tra i protagonisti del cartellone, seduti a un tavolino, hanno spiegato di volta in volta ad altrettanti giornalisti il loro spettacolo in uno scambio emozionante ed efficace. L’idea è vincente e ha incontrato il favore di tutti i partecipanti.
L’innovazione è il filo conduttore della XVI stagione, con 30 spettacoli che spaziano dalle riscritture di classici - Giulietta e Romeo di Roberto Latini e Tempesta di Rosario Sparno; la rivisitazione del mito di Euridice di Luisa Guarro e l’originale Open Mic Farm di Gianluca Ariemma, ispirato a un classico contemporaneo come George Orwell - alla grande drammaturgia del presente, che affonda le radici nel Sud Italia, come Mimmo Borrelli che, partendo dalle liriche di Eduardo porterà in scena un monologo che esplora la solitudine e l’ispirazione dello scrittore; Saverio La Ruina con Via del Popolo e Rosario Palazzolo con Via Crudex. I temi di impegno civile sono presenti in opere quali Come un granello di sabbia di Salvatore Arena e Massimo Barilla, Anonimasequestri di Leonardo Tomasi, Il viaggio di Nabil di Stefano Amatucci e Desapariciòn di Antimo Navarra e Roberto Solofria. Le configurazioni emotive del presente sono esplorate in Questa splendida non belligeranza di Marco Ceccotti e REC – D-Istruzioni per una storia virale di Michele Brasilio. Sguardi sulle donne e sguardi delle donne sul mondo sono al centro di lavori come Alfonsina di Marilena Lucente, Piacere mio di Piera Russo, Faccere di Massimo Andrei, Television di Paola Giglio e Conta che passa la pazza di Irma Ciaramella. La tradizione del teatro di figura viene reinterpretata nell’agiografico lavoro La Coppa del Santo degli Omini e nel concerto/spettacolo con marionetta Rimbambimenti di Andrea Cosentino.
Valeria Rubinacci