Napoli torna al centro della scena economica nazionale con il Forum dell’Economia del Nuovo Mondo organizzato da Il Mattino, un appuntamento che ha riunito nella città partenopea rappresentanti del governo, delle istituzioni europee, del mondo accademico e della ricerca. Ad ospitarli la sede maestosa dell'università Federico II sul lungomare caracciolo. Tema guida dell’edizione di quest’anno: '' Cambio di paradigma – Il nuovo mondo dell’economia '', un invito a ripensare il modello di sviluppo italiano e mediterraneo in chiave sostenibile, innovativa e inclusiva. A inaugurare il convegno sono stati i saluti istituzionali del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha ricordato il ruolo della città come ponte tra Nord e Sud, Europa e Mediterraneo. “Napoli – ha dichiarato – può diventare un laboratorio di crescita e innovazione, una capitale del Mediterraneo capace di connettere cultura, impresa e ricerca''. Subito dopo è intervenuto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato la necessità di un equilibrio tra stabilità finanziaria e sviluppo: ''L’Italia deve crescere in modo solido e duraturo, investendo su infrastrutture, capitale umano e innovazione, e il Mezzogiorno può essere un traino in questa direzione''. Ampio spazio è stato dedicato al ruolo dell’Unione Europea e alle opportunità legate ai programmi di coesione e al PNRR. Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, ha evidenziato come le risorse europee rappresentino un’occasione storica per ridurre i divari territoriali e rendere più competitivo il Sud: ''Il Mediterraneo deve tornare al centro delle politiche europee, non come confine ma come luogo di sviluppo condiviso''. Accanto a lui, Costas Kadis, commissario europeo per la Pesca e gli Affari Marittimi, ha offerto una prospettiva internazionale sull’economia del mare, sottolineando la necessità di coniugare crescita e sostenibilità. ''Il mare è una risorsa preziosa – ha spiegato – ma va gestito con equilibrio, promuovendo innovazione, tutela ambientale e occupazione di qualità''.
Il dibattito si è arricchito con gli interventi di Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison, che ha presentato un’analisi sui punti di forza dell’economia italiana. Fortis ha illustrato i progressi del Mezzogiorno in termini di export e filiere produttive, ricordando che ''la competitività del Paese passa per la collaborazione tra Nord e Sud, tra impresa e territorio''. Particolarmente apprezzato l’intervento dell’economista Patrizio Bianchi, ex ministro dell’Istruzione, che ha posto al centro della riflessione il capitale umano come motore della crescita. ''Le transizioni digitale e ambientale – ha sottolineato – richiedono nuove competenze, formazione continua e la capacità di valorizzare i giovani. Investire nelle persone è la vera chiave del futuro''. Napoli e il Mezzogiorno come piattaforma strategica, l’economia del mare e la logistica integrata, questi i temi più discussi. Il porto di Napoli e il sistema dei porti del Sud sono stati indicati come snodi cruciali per il rilancio dell’Italia nel Mediterraneo. Le infrastrutture, la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale sono state riconosciute come leve indispensabili per attrarre investimenti e creare lavoro. Il Forum non si è limitato a un momento di confronto, ma ha posto una domanda concreta: come trasformare la visione in politiche e progetti? Il vero cambio di paradigma, infatti, si misura nella capacità di un territorio di passare dalle parole alle realizzazioni. La collaborazione tra pubblico e privato, la semplificazione dei processi e la continuità delle strategie sono le condizioni necessarie perché il Sud diventi protagonista del proprio futuro. Ne è emersa una visione condivisa: il Mezzogiorno non è più un’area da colmare, ma una risorsa strategica per il Paese e per l’Europa. L’iniziativa ha mostrato come, da Napoli, possa partire un messaggio di fiducia e di responsabilità: il cambiamento è possibile solo attraverso una visione comune tra istituzioni, imprese e cittadini. Questo appuntamento ha confermato il ruolo della città partenopea come capitale del dialogo e dell’innovazione. In un contesto globale in rapido mutamento, Napoli si propone come punto d’incontro tra Europa e Mediterraneo, luogo dove idee, competenze e politiche si intrecciano per costruire un futuro di crescita sostenibile e condivisa.
Ezio Micillo











