|

Cibersicurezza, l'IA è la nuova frontiera globale

Data pubblicazione: 24-10-2025
 

Si è chiusa al Centro Congressi La Nuvola di Roma l’8a edizione di Cybertech Europe 2025, l'evento di riferimento per la sicurezza informatica e l'innovazione digitale. L'edizione ha sancito la definitiva evoluzione della cibersicurezza da mera funzione tecnica a fattore strategico essenziale per la resilienza economica e sociale globale. Al centro del dibattito, con migliaia di partecipanti, si è affermata la diade composta da Intelligenza Artificiale (IA) e tecnologie quantistiche, definite i pilastri della nuova sicurezza digitale.L'evento ha ospitato figure chiave, tra cui l'ex Segretario di Stato USA, Mike Pompeo, che ha evidenziato come l’IA si appresti ad assumere un ruolo cruciale negli equilibri geopolitici. Pompeo, nel richiamare la necessità di una solida collaborazione transatlantica, ha rivolto un forte appello all'Europa: l'esigenza di ridurre la burocrazia e di "premiare gli innovatori" per creare "un ecosistema tecnologico senza rivali nel mondo".I leader dell'industria hanno concordato sulla radicale trasformazione in atto, guidata dall’IA. Questa tecnologia sta potenziando la difesa, offrendo capacità predittive e risposte rapide agli attacchi. Si parla apertamente di un cambio di paradigma verso la difesa agentica (Agentic AI), dove agenti autonomi anticipano e rispondono alle minacce in tempo reale, come sottolineato da CrowdStrike e Qualys. Aziende come Palo Alto Networks, Trend Micro e Check Point hanno ribadito l'urgenza di un modello "prevention-first" integrato, che copra dal cloud alla rete, agli endpoint.Non solo tecnologia, ma anche strategia e fattore umano. È emersa l'esigenza di un ecosistema collaborativo e non frammentato, come promosso dal concetto di Cybersecurity Mesh Architecture (CSMA) di DGS. Al contempo, il fattore umano è stato identificato come il punto debole. Massimo Palermo di Fortinet ha collegato le perdite milionarie aziendali al Cybersecurity Skills Gap, evidenziando la necessità di investimenti nella formazione. A ciò si unisce la visione di Cyber Guru, per cui "la vera rivoluzione nella cibersicurezza non arriva dal codice, ma dal cervello", trasformando i dipendenti da vulnerabilità a difesa attiva attraverso la formazione continua. Questa edizione di Cybertech Europe ha dunque tracciato la il percorso per il futuro digitale: piattaforme unificate, automazione intelligente, approccio olistico e investimenti urgenti nella preparazione del personale, confermando l'Italia come un centro nevralgico per il dialogo globale sulla sicurezza.

Gianfranco Nitti