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UNA CONVINCENTE LISISTRATA AL TEATRO GRANDE DI POMPEI

Data pubblicazione: 20-07-2025
 

Cala il sipario sulla vincente rassegna Pompeii Theatrum Mundi 2025, in scena al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei, con “Lisistrata” di Aristofane, traduzione di Nicola Cadoni, con la regia di Serena Sinigaglia con Lella Costa (Lisistrata), Marta Pizzigallo (Calonice), Cristina Parku (Mirrina), Simone Pietro Causa (Lampitò), Marco Brinzi (Dracete), Stefano Orlandi (Strimodoro), Pasquale Montemurro (Filurgo), Giorgia Senesi (Nicodice), Pilar Perez Aspa (Stratillide), Irene Serini (Rodippe), Aldo Ottobrino (Commissario), Salvatore Alfano (Cinesia), Clara Borghesi  (Beota), Zoe Laudani (Corinzia), Alessandro Lussiana (Ambasciatore spartano), Stefano Carenza (Ambasciatore ateniese), Giulia Quacqueri (Pace). Lisistrata, “colei che scioglie gli eserciti” convince le donne di Atene e Sparta, Beozia e Corinto ad unirsi a lei in uno sciopero del sesso che avrà fine solo quando gli uomini si decideranno a cessare la guerra. Si impadronisce anche del tesoro di Stato, respinge gli arcieri, discute di economia e politica, infine prevale e ottiene la pace. Lisistrata, scrive la regista Serena Sinigaglia nelle sue note, si regge su un presupposto terribilmente serio e grave, qualcosa che affligge l’umanità da sempre e che pare essere da sempre inarrestabile: la guerra. Lisistrata stessa sembra scritta come un’eroina della tragedia. Altro che commedia! Un’Atene dove non ci sono più uomini, perché tutti al fronte. Un mondo che si sta sgretolando e intanto politici e tecnocrati di Atene e di Sparta che non sanno, non possono, non vogliono risolvere la situazione. Lo sciopero del sesso da parte delle donne può essere una soluzione per fermare la guerra? Per rilanciare la vita e l’amore? Oggi più di ieri questa esilarante e perfetta commedia ci parla. Il suo antico richiamo risuona potente: “Donne di tutto il mondo unitevi! Perché non ci provate? Magari è la volta buona che ci riuscite!”. Sulla scena, firmata da Maria Spazzi, domina un grande telaio, i cui bandoli rossi si stendono per tutto il palco dando forma ad una matassa incontrollabile, sono i fili del governo, che, spesso, dimentica il bene e si butta in guerre inutili. Lella Costa, in abito lungo color arancio, interpreta alla perfezione e in modo molto intenso la prima femminista della storia del teatro, veste i panni di Lisistrata in maniera equilibrata, elegante e misurata, miscelando comicità e riflessione dando corpo ad una donna intelligente che escogita un piano per riportare pace e armonia, un piano che risulta vincente e che mette fine alle discordie. La Costa è coadiuvata da una compagnia affiatata e ben amalgamata, la messa in scena è divertente con quadretti un po’ caricaturali, specie nei confronti degli uomini con il membro quasi sempre eretto, che cercano la pace a tutti i costi pur di godere del piacere del sesso. Lisistrata più che un personaggio comico si caratterizza come un’eroina tragica, decisa e determinata contro la guerra anche a costo di proclamare uno sciopero del sesso, rinunciando a fare l’amore con i propri compagni, sino a quando non avranno deciso di dire basta ad una guerra del Peloponneso, tra Atene e Sparta, che va avanti da almeno vent’anni. Un testo quanto mai attuale viste le due guerre che si stanno combattendo attualmente!!! Bravo e decisivo il coro: Clara Borghesi, Carlotta Ceci, Ludovica Garofani, Gemma Lapi, Zoe Laudani, Arianna Martinelli, Francesca Sparacino, Siria Veronese Sandre, Christian D’Agostino, Giovanni Costamagna, nel cast anche le allieve e gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. Applausi a scena aperta per il forte messaggio di pace di grande attualità. Degni di nota i costumi di Gianluca Sbicca, le musiche di Filippo Del Corno, la direzione del coro di Francesca Della Monica ed Ernani Maletta, le coreografie di Alessio Maria Romano, il disegno luci di Alessandro Verazzi, una produzione Inda – Istituto Nazionale del Dramma Antico.

                                                                                                                                                                                                         Antonio D'Addio