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FESTIVAL DUNI: LA FRANCIA IN MUSICA

Data pubblicazione: 22-10-2025
 

Entra nel vivo la XXVI edizione del prestigioso FESTIVAL DUNI - DOMENICA 26 OTTOBRE 2025 - con “LA FRANCIA IN MUSICA”, una maratona musicale in tre straordinari luoghi di Matera: tre eventi per raccontare “La musica in Francia dal Settecento al Novecento”.Un concerto barocco al mattino (Palazzo Malvezzi, ore 11.00), un film nel pomeriggio (Cinema Piccolo, ore 17.00) e un concerto concerto sinfonico serale (Auditorium del Conservatorio, ore 20.30).

Da Couperin a Duni, questo concerto evoca le personalità musicali per le quali lo “stile francese” non era affatto una prigione. Sarà questa anche l'occasione per scoprire due arie raramente eseguite, tratte da Ninette à la cour, un'opera francese eseguita per la prima volta a Parma nel 1755, poco prima della partenza per Parigi di Duni, che contrappone la franchezza e la semplicità di una giovane ragazza di campagna alla doppiezza e agli intrighi di una corte principesca.Ciò che il parigino François Couperin e il materano Egidio Romualdo Duni avevano in comune, dunque, era che non componevano solo per i sovrani e le corti, ma anche per il pubblico della città, ed erano entrambi attenti a far sì che la loro musica parlasse a tutti

Jérôme Correas ha avuto una formazione sia come clavicembalista che come cantante. Allievo del clavicembalista e musicologo Antoine Geoffroy-Dechaume, Jérôme Correas ha vinto il primo premio al Conservatoire Nationale Supérieure di Parigi in canto barocco con William Christie, poi in arte lirica con Xavier Depraz. Ha proseguito la sua formazione con René Jacobs allo Studio Versailles Opéra e alla Scuola d'arte lirica dell'Opéra di Parigi. Membro di Les Arts Florissants dal 1988 al 1993, ha cantato sotto la guida di numerosi direttori nel repertorio operistico e barocco. Nel 2001 Jérôme Correas si è dedicato alla direzione d'orchestra e ha fondato Les Paladins, un'orchestra specializzata nel repertorio vocale del XVII e XVIII secolo. Con Les Paladins, Jérôme Correas ha diretto numerose opere di Monteverdi, Marazzoli, Cavalli, Lully, Desmarest, Destouches, Rameau, Händel, Pergolesi, Gretry, Haydn e anche del periodo romantico con Clapisson. Jérôme Correas è anche invitato a dirigere orchestre in Francia e all'estero: Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, Orchestra dell'Opéra di Rouen, Orchestra da Camera di Mosca, Orchestra Sinfonica delle Baleari, Orchestra Barocca di San Pietroburgo, Orchestra Filarmonica di Nizza-Costa Azzurra, I Cameristi della Scala. Ufficiale delle Arti e delle Lettere dall'aprile 2024, è sempre stato attento a trasmettere la sua arte al pubblico giovane e ai futuri professionisti (insegnamento e Master Class, in particolare presso i Conservatori regionali di Parigi e Tolosa, il Conservatoire nationale supérieure di Parigi, l'Ecole normale de musique de Paris e all’ Atelier lyrique dell’Opéra di Massy). Dal 2001, Jérôme Correas e Les Paladins esplorano i repertori musicali drammatici del XVII e XVIII secolo, tra Monteverdi e Mozart: creando opere e spettacoli teatrali, producendo concerti lirici e strumentali, registrando album e organizzando numerosi eventi culturali.

Les Paladins nascono dalla duplice esperienza di Jérôme Correas come clavicembalista e cantante, e la sua passione per il palcoscenico lo ha portato a sviluppare uno stile e un suono particolari, basati sulla teatralità della voce e sull'espressività degli strumenti, sia nel repertorio operistico che nella musica religiosa. Jérôme Correas favorisce l'incrocio di generi e repertori e si diverte a collaborare con artisti provenienti da diversi ambiti artistici (teatro, video, marionette, danza, giocoleria circense) per creare opere e spettacoli. In concerto, Les Paladins si esibiscono in Francia e all'estero con solisti di fama come Sandrine Piau, Karine Deshayes, Amel Brahim-Djelloul e Lucile Richardot, contribuendo a promuovere opere inedite del repertorio barocco e a rivisitare opere più conosciute.Les Paladins hanno registrato una quindicina di album, tutti acclamati dalla critica e dal pubblico: il loro ultimo album, Lucrezia, portraits de femme, è stato registrato con Sandrine Piau, Karine Deshayes, Amel Brahim-Djelloul e Lucile Richardot (Aparté) è uscito nell'ottobre 2024. Exsultate, jubilate! con Karine Deshayes (Aparté, 2023), Enchantresses con Sandrine Piau (Alpha Classics, 2022). Les Paladins è anche impegnato nella mediazione culturale e nella formazione professionale di giovani artisti. [a cura di Dinko Fabris]

Si rinnova la collaborazione del Festival Duni con la giovane e già prestigiosa Orchestra Sinfonica di Matera, diretta dal suo fondatore e direttore artistico, a gemellare ulteriormente le due istituzioni culturali della città. Ancora una volta il concerto sinfonico chiude una maratona musicale che unisce – sotto il segno dei “Patrimoni Musicali” cui è dedicata questa edizione 26 del Festival Duni – gli anniversari del genius loci Egidio Romualdo Duni (250 anni dalla morte) e del francese novecentesco Maurice Ravel (150 anni dalla nascita). Come sempre, a metà giornata di maratona, Nanni Coppola presenta un film particolarmente istruttivo sulla società francese del barocco, splendidamente arricchito da musiche di Ennio Morricone e di originali settecenteschi.

Con il concerto del mattino a cura di uno dei più prestigiosi complessi di musica barocca francese, Les Paladins di Jérôme Correas, sono messi dunque a confronto compositori del pieno barocco, protagonisti della grande musica francese da fine Seicento a metà Settecento, Couperin Charpentier e l’italiano Duni e i celebri autori che fecero grande nel primo Novecento la musica francese: Ravel, Debussy, Milhaud e Faurè, protagonisti del concerto serale con l’Orchestra Sinfonica di Matera.

La Petite suite (nella numerazione di François Lesure L65) fu composta per pianoforte a 4 mani ed eseguita per la prima vola nel 1889 con Debussy come pianista, poi trascritta per orchestra in molte versioni diverse. I primi due movimenti furono ispirati da una poesia di Paul Verlaine che riporta esplicitamente alle atmosfere del barocco francese: Fêtes galantes. Le Tombeau de Couperin è una suite ispirata dalle antiche composizioni barocche con questo nome, che celebravano la scomparsa di grandi musicisti del Sei e Settecento, come appunto Couperin. Scritta da Ravel durante la prima guerra mondiale, dal 1914 al 1917, ogni movimento ricorda infatti un amico del compositore caduto in guerra. La prima esecuzione della versione per pianoforte avvenne nel 1919 eseguita da Marguerite Long, vedova di Joseph dei Marliave dedicatario dell’ultimo tempo. La versione orchestrata dallo stesso Ravel fu invece presentata nella Salle Erard di Parigi nel 1920 e da allora entrambe le versioni sono state sempre accompagnate da un grande successo di pubblico. Anche la celebre Pavane di Gabriel Fauré fu presentata dapprima per solo pianoforte, nel 1887 (e addirittura una versione precedente prevedeva pianoforte e coro, rimasto opzionale nella versione orchestrale, e addirittura in seguito se ne fece una riscrittura spettacolare con coro e balletto in costume, entrata poi nel repertorio dei Ballets Russes di Diaghilev) ma la orchestrazione completata dallo stesso Fauré nel 1888 è rimasta la versione preferita e più spesso eseguita. Il tema iniziale è divenuto estremamente popolare in Italia anche come sigla di una trasmissione radiofonica. Chiude il concerto il brano dal titolo buffo di Darius Milhaud, autore partecipante al Gruppo dei “Six” che animarono le avanguardie artistiche del primo Novecento francese. Nata come balletto-pantomima su testo di Jean Cocteau nel 1919, Le boeuf sur le toit (“Il bue sul tetto”) sarebbe dovuta diventare la colonna sonora di un film muto di Charlie Chaplin (il sottotitolo originale era infatti: “Sinfonia cinematografica su motivi sudamericani"). A parte le atmosfere circensi che fanno presagire Fellini (il balletto era stato affidato al celebre gruppo di virtuosi del circo “I fratellini”) la musica scorre su un’abile scrittura che sovrappone due tonalità, alla maniera avanguardistica del Gruppo dei Sei.

L’Orchestra Sinfonica di Matera. La preistoria dell’Orchestra attraversa varie fasi e coinvolge tutti i tentativi negli ultimi quarant’anni di dotare la città di Matera di una orchestra stabile cittadina. Già la Fondazione Orchestra Lucana, infattiera nata nel novembre 2003 come trasformazione dell’ Orchestra Sinfonica e Filarmonica della provincia di Matera fondata a sua volta nel 1988 su iniziativa di Francesco Lisanti, con la principale missione quella di creare opportunità occupazionali per i lavoratori del settore musicale del territorio regionale lucano oltre quello di offrire opportunità artistiche ai tanti talenti locali attraverso sinergie con artisti di chiara fama nazionale ed internazionale. Nei successivi vent’anni l’Orchestra Lucana ha dato vita a eventi di grande importanza, sotto la guida di direttori prestigiosi e con solisti memorabili, anche con tournées all’estero. Dopo tante stagioni fruttuose, a partire dal marzo 2021 fu rinnovato il CDA dell’Orchestra e la Presidenza venne affidata a Gianna Racamato, musicista particolarmente impegnata per la musica. Nel giugno 2021 in occasione del G20 a Matera, si ebbe il primo concerto organizzato dalla nuova gestione, che vide protagonisti, oltre che alla musica del grande repertorio sinfonico, i giovani musicisti e direttori d’orchestra del territorio lucano, due originali partiture di due giovani affermati compositori Lucani. Una appositamente scritta per l’occasione, ispirata agli inni nazionali dei paesi coinvolti per il G20, di Vittorio Pasquale e la seconda partitura di Antonello Tosto su temi popolari Materani inseriti in una originale cornice sinfonica. A causa delle restrizioni dovute alla diffusione pandemica del Covid-19, le attività artistiche della Fondazione Orchestra Lucana hanno subito un inevitabile rallentamento ma non è mai cessata l’attività.In data 29 Gennaio 2021, in conseguenza dell’ingresso del Comune di Matera e del Conservatorio di musica di Matera, con atto rogato dal Notaio Dott. Vincenzo Ianaro, l’istituzione si è trasformata in Fondazione di partecipazione modificando la denominazione in “Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera”. Da quel momento è nato il grande sogno per Matera e la Basilicata: ottenere il riconoscimento di Istituzione concertistico-orchestrale (ICO) dello Stato ed avere accesso ai finanziamenti a valere sul fondo unico per lo spettacolo (FUS), sulla scorta di quanto previsto dal nuovo comma 3 dell’articolo 19 del DM 27 luglio 2017 così come introdotto dall’art. 2 lett. k) del decreto del Ministro della Cultura n.377 del 26 ottobre 2021 (recante “Criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla Legge 30 aprile 1985, n.163, per il triennio 2022-2023-2024 e modifiche al decreto ministeriale 27 luglio 2017”). Dal 2023 la direzione artistica di Saverio Vizziello, oggi impegnato anche come direttore dell’Orchestra, ha perseguito con tenacia e costanza questo sforzo con l’aiuto del presidente Racamato e di tanti altri cittadini appassionati di musica e cultura. L’alto livello qualitativo della giovane Orchestra, testimoniato da tutti i prestigiosi direttori ospiti invitati negli ultimi anni, dimostra che siamo sulla strada giusta.

festivalduni.it
(a cura di Dino Fabris)