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Alla Sala Assoli un omaggio a Enzo Moscato

Data pubblicazione: 29-01-2024
 
Imma Villa foto Le Pera

Sala Assoli ha ospitato la II edizione di “We love Enzo”, voci d’attrice per Enzo Moscato, voluta da Casa del Contemporaneo che l’ha presentata con queste parole “rassegna dedicata alla lingua scenica di Enzo Moscato, autore ormai considerato un classico contemporaneo: la sua poetica e il suo pensiero saranno al centro di un percorso che si snoda tra drammaturgia, cinema, arte e fotografia.”
Lo spettacolo d’inizio è stato Tempo che fu di Scioscia, con una incantevole Isa Danieli, seguito dalla proiezione di Luparella di Giuseppe Bertolucci. A seguire: Cristina Donadio, Vincenza Modica e Enza Di Blasio con Co’Stell’Azioni e Imma Villa, insieme alle giovani Mariachiara Falcone, Valeria Frallicciardi e Francesca Morgante, con Trianon. Il progetto si sarebbe dovuto concludere con la presenza dello stesso Moscato al fianco di Cristina Donadio, Vincenza Modica e Giuseppe Affinito per Kinder-Traum Seminar. Naturalmente ciò non avverrà perché il drammaturgo, attore, regista ci ha lasciati proprio in questi giorni. Così quello che voleva essere un racconto dell’attività artistica di uno dei più grandi della scena contemporanea diventa un omaggio alla sua arte, alla sua creatività e, in definitiva, al suo personalissimo modo di interpretare il mondo.
Parliamo qui di Trianon, opera emblematica del linguaggio di Moscato, che spazia dalla poesia più delicata al sarcasmo, alla cruda esperienza di tre prostitute, prese in una retata e portate nella stessa cella. Qui si assiste allo scambio di esperienze diverse eppure tanto uguali che le quattro protagoniste raccontano pur restando estranee tra loro, ognuna fermamente centrata su sé stessa. In primo piano Imma Villa seduta davanti a un leggio. Più dietro, su una pedana le altre tre, in piedi. Per il resto il palcoscenico è buio, nero come una cella del nostro immaginario. «Leggere o mettere in scena i testi di Enzo Moscato è sempre motivo di crescita per me. Ogni opera, ogni frase, ogni parola, contiene in sé tante possibilità di lettura – racconta Imma Villa. - Ancora oggi, quando vado in scena con Scannasurice, praticando la sua lingua, scopro significati “nuovi”, che mi danno la possibilità di arricchire ulteriormente la vita del personaggio con sorprendenti nuove sfumature.» E questo il pubblico lo sente: Imma Villa si conferma un’attrice di qualità, versatile e di grande sensibilità, capace di spaziare con la stessa credibile disinvoltura tra un’espressività potente e una poetica delicatezza. Non sfigurano di fronte a tanto talento – e non era facile - Mariachiara Falcone, Valeria Frallicciardi e Francesca Morgante, giovani attrici formatesi nel laboratorio del Teatro Elicantropo. Un pubblico commosso ed entusiasta ha applaudito lungamente.

Valeria Rubinacci