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"Impossibile" di Erri De Luca: uno spettacolo avvincente

Data pubblicazione: 22-04-2024
 
Cabra,Schilton, Turco

In scena al Ridotto del Mercadante stracolmo di spettatori, “Impossibile” dal romanzo omonimo di Erri De Luca pubblicato da Feltrinelli nel 2019. Lo spettacolo debutta in prima nazionale con l’incisiva messa in scena del regista Italo Spinelli e l’interpretazione efficace e senza sbavature di Elia Schilton, Fausto Cabra e Antonio Turco. Prodotto dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, “Impossibile” mostra l’interrogatorio di un rivoluzionario che, ormai anziano, e dopo aver pagato il suo debito con la società in molti anni di carcere, è ora sospettato di aver ucciso un uomo che, già suo intimo amico e compagno, divenuto successivamente collaboratore di giustizia, ha fatto, tra gli altri, anche il suo nome per procurarsi l’immunità. I due si trovano per caso, secondo la versione dell’imputato, per scelta secondo i sospetti del magistrato che indaga, sullo stesso viottolo di montagna dal quale la vittima sarebbe caduta o sarebbe stata spinta giù. L’interrogatorio tende a far emergere la verità tra le due opzioni.
Italo Spinelli, che ha curato la trasposizione per la scena del romanzo e ha firmato altresì la regia, dichiara nelle sue note la difficoltà di riprodurre un testo costituito da “domande e risposte senza didascalie d’azione: questo ha rappresentato la principale sfida posta agli attori e alla regia. Dalla pagina alla scena, il movimento degli interrogatori nel loro intreccio di visioni diverse che oppongono il magistrato all’imputato, è scandito dall’oralità: sono le parole a creare la dinamica dello spettacolo.” Dal risultato la difficoltà su esposta appare felicemente risolta. Un arredamento essenziale: una scrivania che separa l’imputato Elia Schilton dal giudice, Fausto Cabra. L’avvocato d’ufficio, Antonio Turco, è quasi sempre un po’ più indietro rispetto al suo assistito perché quest’ultimo è ben determinato a fare a meno del suo contributo. Per il resto si gioca tutto sulle parole, come acutamente osserva il regista. L’uso delle parole da parte di Erri De Luca è sempre il risultato di una scelta minuziosa e competente. Ed è sempre qualcosa di tanto più profondo della mera forma espositiva. C’è una precisione, un’attenta cura del dettaglio che arricchisce i concetti esposti e, in questo caso, diventa, nello scontro tra i due, un’arma potentissima. A completare il quadro della personalità dell’imputato ci sono poi i suoi momenti intimi in una cella di cui non si cura, che non sembra impedirgli la libertà, almeno quella della sua mente che è, poi, quella che davvero gli importa. È qui che l’anziano scrive lettere d’amore alla donna che ama senza mai inviargliele; è qui che ci appare nella sua veste più vera con la sua sensibilità e i suoi sentimenti messi a nudo.
Elia Schilton, da attore di razza, esprime con disinvoltura e padronanza della scena le due facce del suo personaggio, quella pubblica e quella privata, con la stessa credibilità. Ottima la prova del giudice, Fausto Cabra, nell’assertività delle sue certezze e nella sottile, insinuante capacità di tendere trappole al suo avversario. Bene anche l’avvocato interpretato da Antonio Turco.
Spettacolo avvincente, ben costruito che il pubblico dimostra di apprezzare.

Valeria Rubinacci