Il progetto ha visto protagonisti rifugiati, migranti forzati e persone con protezione temporanea provenienti dall’Ucraina, divenuti professionisti specializzati nella cucina vegetale. L’intento è stato quello di renderli capaci di promuovere salute e benessere attraverso ricette basate su frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio d’oliva, di applicare pratiche corrette per ridurre lo spreco alimentare e di diffondere comportamenti alimentari più consapevoli nelle famiglie, tra i bambini e i giovani. Allo stesso tempo, il percorso ha voluto fornire loro competenze utili per inserirsi nel mercato del lavoro italiano o, in caso di ritorno in Ucraina, per contribuire alla ricostruzione portando con sé il know-how e i valori della cucina sostenibile italiana.
Il racconto del progetto Fai la differenza, Chef!: un percorso tra salute, sostenibilità e inclusione
Il progetto si è posto l’obiettivo di formare appunto dei rifugiati, migranti forzati e persone con protezione temporanea provenienti dall’Ucraina, affinché potessero diventare professionisti specializzati nella cucina vegetale. L’intento è stato quello di renderli capaci di promuovere salute e benessere attraverso ricette basate su frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio d’oliva, di applicare pratiche corrette per ridurre lo spreco alimentare e di diffondere comportamenti alimentari più consapevoli nelle famiglie, tra i bambini e i giovani. Allo stesso tempo, il percorso ha voluto fornire loro competenze utili per inserirsi nel mercato del lavoro italiano o, in caso di ritorno in Ucraina, per contribuire alla ricostruzione portando con sé il know-how e i valori della cucina sostenibile italiana. Gli obiettivi formativi sono stati orientati verso un reale inserimento professionale. I partecipanti sono stati accompagnati nel loro ingresso nel mondo della cucina professionale, apprendendo competenze specifiche legate alla gastronomia vegetale e sostenibile. Durante il percorso hanno acquisito le tecniche fondamentali di taglio, cottura e conservazione degli alimenti, sviluppato creatività culinaria e sensibilità sensoriale e si sono preparati per affrontare fin da subito un’esperienza lavorativa nel settore. Il percorso formativo si è svolto sotto la guida dello Chef e direttore della Scuola di Cucina TuChef, Alessio Guidi, che ha coordinato un ciclo di nove lezioni pensate per accompagnare i partecipanti alla scoperta della cucina vegetale in tutte le sue sfumature. Le attività hanno alternato momenti di approfondimento tecnico a laboratori pratici, in cui sono stati esplorati i principi della cucina vegetariana, vegana e sostenibile. Grande attenzione è stata dedicata alla stagionalità degli ingredienti, alla filiera corta e alle tecniche utili a ridurre gli sprechi, affinché ogni piatto diventasse un gesto consapevole oltre che creativo. Durante le lezioni, gli allievi si sono cimentati nella preparazione di ricette nutrienti e originali: risotti colorati, piatti unici a base di verdure, reinterpretazioni vegetali dei grandi classici e dolci tradizionali rivisitati in chiave vegan. Attraverso l’esperienza diretta hanno scoperto come la cucina possa trasformarsi in un linguaggio universale, capace di unire gusto, equilibrio e innovazione. La formazione ha incluso inoltre un modulo dedicato all’HACCP, al termine del quale è stato rilasciato l’attestato necessario per operare in sicurezza nel settore della ristorazione. Gli studenti hanno poi approfondito le diverse anime della cucina vegana e vegetariana, affrontando primi, secondi e pasticceria, per arrivare infine alle basi della gastronomia vegetale: l’uso corretto dei vegetali e degli ortaggi, la valorizzazione dei legumi e le tecniche di preparazione per ottenere risultati professionali. Il percorso si è concluso con un esame finale - svoltosi mercoledì 3 dicembre presso la Scuola di Cucina TuChef - che ha permesso agli allievi di dimostrare le competenze acquisite e ottenere l’Attestato di Specializzazione, coronando così un’esperienza intensa, formativa e profondamente trasformativa. Di seguito alcune immagini del corso.
La consegna degli Attestati di Specializzazione
Prima della consegna degli attestati, Alessio Guidi ha raccontato che all’inizio del percorso aveva percepito negli allievi “ucraini” una certa diffidenza verso la cucina vegetale, comprensibile considerando che nella loro cultura la carne rappresenta la base dell’alimentazione. Con il passare delle lezioni, però, hanno scoperto che anche gli ortaggi - se utilizzati e abbinati nel modo giusto - possono offrire gusto, soddisfazione e creatività. Guidi ha evidenziato anche l’importanza del lavoro svolto sul recupero degli scarti e sulla lotta allo spreco alimentare, un tema che gli sta profondamente a cuore e che ha cercato di trasmettere durante tutto il corso. Ha spiegato di aver sperato, lezione dopo lezione, di comunicare agli allievi il suo amore per la cucina, che per lui è vita e condivisione: non solo tecniche e ricette, dunque, ma anche momenti di leggerezza e di sollievo dalle preoccupazioni legate alla guerra e alla distanza dai propri affetti. Per lo Chef, ogni corso lascia una traccia emotiva: quando termina, è un po’ come vedere un figlio che cresce e va per la sua strada. Con il tempo si crea un legame fatto di incontri costanti, confidenze e piccoli gesti che vanno oltre la semplice didattica. Ha voluto sottolineare anche quanto gli allievi abbiano insegnato a lui: ciò che lo ha colpito di più è stato il loro senso di comunità, una qualità rara in un’epoca in cui spesso prevalgono diffidenza e distacco. La loro fiducia, la presenza nonostante le difficoltà negli spostamenti e i sacrifici fatti per seguire ogni lezione rappresentano la prova concreta del valore attribuito al progetto. Guidi ha concluso esprimendo gratitudine verso iniziative e sponsor che rendono possibili percorsi come questo, perché - grazie all’impegno e alla passione degli allievi - mostrano risultati autentici e profondamente umani. La consegna degli Attestati di Specializzazione è stata accompagnata dall’intervento di Cosimo Gesi dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, che ha sottolineato come il progetto rappresenti uno dei tanti modi attraverso cui l’Italia sta cercando di sostenere le persone costrette a lasciare l’Ucraina a causa della guerra. Pur trattandosi di un’iniziativa piccola rispetto alla gravità della situazione, ha ricordato che il nostro Paese sta facendo tutto il possibile per offrire vicinanza e supporto concreto. Gesi ha riconosciuto il valore del corso non solo per le competenze trasmesse, ma anche per il beneficio umano ed emotivo offerto agli allievi. Se un domani l’esperienza e l’attestato acquisito potranno essere utili per spendere competenze in Ucraina, ha aggiunto, il valore dell’iniziativa risulterà ancora maggiore. Gli attestati - insieme a dei voucher con dei crediti formativi TuChef per conseguire un Diploma Professionale - sono stati consegnati ai seguenti allievi: Mariia Skriika; Oksana Koliandenko; Hanna Dudnyk; Ruslana Zhuravel; Olena Voinarovych; Maksym Lazarenko; Lesiv Olha.











