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Dove c'era una base, ora c'è un sogno: nasce il Distretto Campano dell'Audiovisivo

Data pubblicazione: 16-10-2025
 

Napoli accende il futuro dell’immagine,  in una mattinata uggiosa, ma napoletana, dove il tempo di ottobre profuma di rinascita, di creatività e di futuro è stato inaugurato il Distretto Campano dell’Audiovisivo, un luogo che promette di diventare cuore pulsante della produzione e della formazione cinematografica del Sud Italia. E Napoli, ancora una volta, si conferma come città che da sempre sa raccontarsi per immagini. Il progetto non è soltanto un investimento infrastrutturale, ma un atto politico e culturale. In una Napoli che da sempre vive di contrasti, di talento e di narrazione, il nuovo polo di Bagnoli rappresenta la scelta di puntare sulla cultura come motore di sviluppo. Nell’ex Base NATO, dove per decenni ha regnato il silenzio di cancelli chiusi e cancelli arrugginiti, ora si accendono le luci di scena. È la risposta concreta di una città che, dopo decenni di dismissione industriale, sceglie di riconvertire le proprie ferite in spazi di creatività e formazione. La decisione della Regione Campania di destinare fondi e visione a un progetto di tale portata assume un valore strategico, è la politica che riconosce il potere delle immagini come strumento di coesione sociale, di crescita economica e di rappresentazione identitaria. L’audiovisivo, in Campania, non è più solo un settore culturale, è un linguaggio collettivo, una forma di riscatto e di racconto, capace di unire i giovani e i professionisti, le periferie e i centri di eccellenza, la memoria e l’innovazione. Napoli, città che da sempre si racconta attraverso i suoi volti, le sue strade, la sua teatralità naturale, trova nel Distretto un luogo dove questa vocazione può diventare formazione, industria, futuro.Dove le storie che nascono nei vicoli, nei quartieri e nei laboratori creativi possono incontrare le competenze e le tecnologie necessarie per diventare cinema, serie, documentari, linguaggi globali. È, in fondo, una Napoli che continua a raccontarsi, ma che oggi sceglie di farlo con consapevolezza, professionalità e visione , trasformando il racconto in progetto, l’immaginario in realtà. A tagliare il nastro, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accompagnato da rappresentanti delle istituzioni e del mondo culturale. L’inaugurazione non è solo un evento simbolico, ma l’avvio concreto di un progetto ambizioso, finanziato con i fondi FSC 2021/2027, che punta a trasformare l’ex Base Nato in un laboratorio di creatività, impresa e innovazione audiovisiva. ''Con questo Distretto investiamo sul talento e sulla creatività dei nostri giovani'', così il presidente, '' La Campania è ormai una delle grandi capitali italiane dell’audiovisivo, e oggi rafforziamo questa posizione con un’infrastruttura pubblica che mette insieme produzione, formazione e innovazione. Bagnoli diventa un luogo di futuro, di lavoro e di speranza, è la prova che la cultura può essere impresa, e che il Mezzogiorno può competere ai massimi livelli quando investe su sé stesso. Con questa opera di riqualificazione dell'urbanizzazione di Bagnoli la Regione ha realizzato risultati straordinari e ne siamo fieri, ma questo obiettivo è stato possibile solo grazie al lavoro straordinario di chi ama questa città, questa regione''.

Antonio Marciano, Presidente della Fondazione Campania Welfare, ha sottolineato la portata sociale del progetto: ''Con il Distretto Audiovisivo restituiamo ai giovani la possibilità di costruire il proprio futuro restando qui, in Campania. Questo non è solo un centro di produzione, ma un luogo dove il talento incontra le opportunità e dove la cultura diventa lavoro''. Titta Fiore, Presidente della Film Commission Regione Campania, ha invece messo l’accento sul valore culturale e identitario dell’iniziativa: ''Napoli e la Campania hanno sempre avuto una vocazione naturale per l’immagine. Oggi quella vocazione si traduce in un sistema, in una casa comune per chi racconta, produce e forma. Il Distretto è un punto di partenza per una nuova stagione del nostro cinema''. Accanto a lei, Maurizio Gemma, Direttore della Film Commission, ha parlato della dimensione operativa e industriale del polo: ''Questo luogo rappresenta una filiera completa: dalla formazione alla produzione, dall’idea al set. È un segnale concreto che la Campania non solo attrae le produzioni, ma investe sul proprio capitale umano''. Poi è arrivato il momento di Carolina Rosi, attrice, autrice e produttrice, che con emozione ha ricordato la figura del padre, Francesco Rosi, maestro del cinema italiano e spirito ispiratore della nuova Scuola Regionale dell’Audiovisivo che porta il suo nome. Nel suo intervento tanta commozione, ma anche tanta riconoscenza: ''Mio padre credeva in un cinema che servisse a capire, non a distrarre. Cercava la verità nelle pieghe della realtà, e Napoli era la sua fonte inesauribile di ispirazione'', ha raccontato davanti al pubblico. ''Questa scuola porta il suo nome, ma soprattutto la sua idea di cinema, un cinema che interroga, che forma coscienze, che racconta con onestà ''. Carolina ha parlato di Napoli come di una città che oggi restituisce a suo padre ciò che lui le ha dato, uno sguardo profondo, critico e appassionato. ''Intitolargli questa scuola è un gesto che unisce memoria e futuro, è un modo per dire ai giovani raccontate, ma prima di tutto, cercate di capire''.

Francesco Rosi, la sua Napoli, mai cartolina e mai cliché, era una città viva, piena di contraddizioni e di umanità, raccontata con sguardo critico ma anche con profonda pietà. In lui, l’immagine diventa sempre strumento di conoscenza e di responsabilità civile, nel cinema la utilizza come modo per capire, denunciare, trasformare. È questo lo spirito che anima la scuola a lui dedicata, un luogo dove i giovani potranno imparare non solo a fare cinema, ma a guardare il mondo con occhi consapevoli, a leggere la complessità delle storie, a restituire senso alle immagini. Nel dare il suo nome alla Scuola Regionale dell’Audiovisivo, la Campania non celebra solo un regista, ma un modo di intendere la cultura come impegno. Un’eredità che oggi trova casa nel nuovo Distretto di Bagnoli, dove l’arte dell’immagine incontra la visione di una città che vuole continuare a raccontarsi, con lo stesso sguardo lucido, umano e visionario che fu di Francesco Rosi. I lavori sono poi proseguiti accendendo i riflettori proprio sulla Scuola la prima scuola pubblica del Sud Italia dedicata alla formazione dei professionisti del settore. Un progetto che unisce tecnologia, arte e territorio, con l’obiettivo di far crescere una nuova generazione di autori, tecnici, sceneggiatori, registi e produttori. Il nuovo distretto di Bagnoli, quindi, non è soltanto un edificio, ma un simbolo di rinascita urbana e culturale. Qui, dove un tempo si respirava l’aria militare della base, ora si muovono telecamere, luci, suoni e visioni. È la Napoli del cinema e dell’audiovisivo che prende forma, tra memoria e innovazione, consapevole che la cultura non è solo bellezza, ma anche lavoro, crescita e identità.

 

© Ezio Micillo giornalista e fotoreporter