Risate, gag e anche momenti di riflessioni: l'attore comico Ciro Giustiniani torna in teatro pronto per una nuova stagione ricca di appuntamenti in giro per l'Italia; si parte dal teatro Pierrot di Ponticelli , nell'ambito del cartellone "si ride al piano di sopra" promosso da Gigi Esposito del Primero Produzioni, dove il comico noto al grande pubblico per i suoi numerosi programmi televisivi devolverà l'intero cachet in beneficenza a favore della organizzazione di volontariato Mo.VI cui referente è Cinzia Ciano. L'organizzazione lavora su Napoli soprattutto Napoli est. Si occupa di difesa sei diritti dei soggetti deboli soprattutto minori, disabili, anziani e beni comuni per la cittadinanza. Lo spettacolo si intitola "Stress, leggere attentamente le istruzioni" e sarà in scena in data unica il 25 ottobre alle ore 21.
Sinossi spettacolo Ciro Giustiniani
Ciro Giustiniani è noto al grande pubblico per i suoi monologhi “casalinghi”, che guardano, cioè, il mondo attraverso la metafora delle quattro mura domestiche. La famiglia è al centro del suo mondo, la nonna, il fratello, gli zii diventano quasi figure mitologiche, paradigmatiche dei diversi modi di affrontare la realtà. I temi semplici sono resi universali dal modo di raccontarli. Mai alla ricerca della battuta semplice, Giustiniani vira sempre sulla trovata spiazzante e colorata. Cabarettista onomatopeico, lo spettacolo gioca molto sul suono delle parole e sulla spettacolarizzazione del gesto. Giustiniani mostra,più che raccontare. La sua italianizzazione del napoletano, e il modo velocissimo di muovere le mani rappresentano la sua cifra stilistica, e rendono la sua comicità spontanea e, apparentemente, non costruita.I temi affrontati sono i più disparati, dall’organizzazione delle vacanze all’imbarazzo del funerale, dal rapporto di coppia a quello con i genitori. I suoi monologhi non hanno tempo, si servono del passato per spiegare il contemporaneo e del contemporaneo per giustificare il passato. La matrice di tutto è il sud, ma un sud in grado di farsi nord, perché l’Italia dei monologhi di Giustiniani è una continua contaminazione e non teme lo straniero, la crisi, la cattiva politica, ma è più spaventata dalla suocera, l’amico tirchio o dalla sorella della moglie.











