Dal 27 al 28 dicembre al Piccolo Teatro CTS diretto da Angelo Bove sarà in scena uno spettacolo inedito che promette scintille: "Sarcofagia" racconta la storia di Vincenzo Verzeni, detto "il vampiro della bergamasca", un serial killer arrestato nel 1873. Abbiamo incontrato l'interprete, Stefano Coppola.Sarcofagia é un nuovo monologo di Antonio Mocciola che andrà in scena il 27 e 28 dicembre a Caserta e poi ad Avellino il 12 febbraio.
- E' la prima volta che affronti un monologo?
"Si, mi sono cimentato con testi di ogni tipo ma è la prima volta che affronto un monologo. Ringrazio tantissimo Antonio per questa opportunità. Sarà una sfida molto stimolante. In realtà non è stato più difficile che con qualsiasi altro personaggio. Che sia positivo o negativo, la regola sacra per l' immedesimazione è la sospensione del giudizio. Bisogna studiarlo e capirne il modo di pensare, le sue azioni e la sua storia personale. In altre parole, come e perché agisce, senza giudicare. In questo modo si può interpretare anche un personaggio disturbante o agli antipodi rispetto a noi, rendendolo credibile e sfaccettato. Badate bene però: comprendere non significa giustificare! In realtà non è stato più difficile che con qualsiasi altro personaggio. Che sia positivo o negativo, la regola sacra per l' immedesimazione è la sospensione del giudizio. Bisogna studiarlo e capirne il modo di pensare, le sue azioni e la sua storia personale. In altre parole, come e perché agisce, senza giudicare. In questo modo si può interpretare anche un personaggio disturbante o agli antipodi rispetto a noi, rendendolo credibile e sfaccettato. Badate bene però: comprendere non significa giustificare! "
L'Intervista
Lo spettacolo rientra in un filone che vede Antonio Mocciola tra i maggiori esponenti nazionali, il monologo nudo. Noi siamo grandi estimatori dei suoi testi e del suo coraggio spudorato.
- Tu, rispetto ai tuoi lavori precedenti, "Vanini", "Bruto" e "Trattami bene", questa volta sarai da solo, e completamente nudo per tutto il tempo della recita. Che sensazioni provo e che approccio ti motivano a pochi giorni dal debutto? In questi casi prevale il narcisismo del corpo esposto o riesci ad essere asettico nel recitare di fronte a tutti senza tradire eventuali imbarazzi?
"Personalmente sono molto asettico nell' approccio al nudo, lo vedo come un qualsiasi altro costume di scena. E in questo caso soprattutto non c' è spazio per narcisismo o voyeurismo: è un ritratto volutamente crudo ed esplicito, dove il nudo è privato di ogni attrattiva. Anzi, diventa uno specchio dei lati più oscuri dello stesso pubblico, che si trova lì ad osservare un mostro sporco, folle e brutale che incarna tutte le perversioni sopite di ciascuno di noi, senza alcuna barriera."
- Ci racconti le tue esperienze precedenti dei tre testi che abbiamo citato? E la differenza eventuale che riscontri rispetto agli altri spettacoli che ti hanno visto in scena?
"Tutti i testi di Antonio sono accomunati da tematiche profonde e da una poetica vivida. E i suoi personaggi sono sempre disfunzionali, ribelli, ma proprio per questo assolutamente umani. In questo caso poi si è portato all' estremo! Sarà molto divertente da interpretare. Dal punto di vista attoriale, sono sempre stato in scena con Eduardo D'orsi, collega e soprattutto amico, con cui c'è una grande affinità. Stavolta invece sarò solo, in una scena completa spoglia e senza oggetti scenici. In altre parole dipenderà tutto da me, e se il pubblico non apprezzerà sarà solo colpa mia. Ma nessuna pressione! (Ride)"
- Che progetti ci sono per il futuro?
"Oltre ad alcuni progetti per le scuole, andrò in scena il 28 febbraio a Caserta alla rassegna Teatro Off Mono Locale e il 27-28 marzo a Roma al teatro Monteverde con "Scherzi di Scena", uno spettacolo comico della mia compagnia, i P.S.A. (Public Service Announcement). Vi aspettiamo!"
Intervista realizzata da Walter Vitiello












